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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

Un Natale per non dimenticare

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Simone contro la gogna mediatica Accendiamo la tv e ascoltiamo un fiume di nefandezze e crimini da parte di uomini più o meno importanti, politici più o meno noti al grande pubblico che si macchiano di reati come peculato, corruzione, appropriazione indebita, truffa ai danni dello stato... et similia. Ci vengono proposti con una certa continuità dai media che quasi non ci facciamo più caso. Li guardiamo, li commentiamo, poi alziamo le spalle dicendo "Il solito magna magna". Siamo in uno stato dove l'istruzione è ridotta ai minimi termini: aule e strutture fatiscenti, classi numerose con troppi pochi insegnanti spesso anche poco preparati;  la sanità che lamenta mancanza di posti letto, strumentazioni inadeguate e mancanza di fondi per la ricerca; carceri sovraffollati, condizioni inumane per i detenuti il più delle volte dentro diversi anni per reati di povertà. E tante altre cose ancora... la metà delle quali potrebbero bastare per farci inorridire e farci scendere

Colpo di stato!

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Le conseguenze di una storia disonesta Si è sentito molto parlare in settimana di colpo di stato! E' stato detto anche troppo e troppo ancora ci sarebbe da dire. Per fare un colpo di stato ci vorrebbe in primis uno stato come già cantava Stefano Rosso nel 1978. "Ma che colpo se lo stato qui non c'è!" e già nella canzone si denunciavano i soliti segni di una crisi che colpiva a tutti i livelli (il prezzo della benzina, il sistema scolastico, il falso mito americano, etc..) Anche se dopo la decadenza dell'altissimo mi chiedo quale sarà il leitmotiv della campagna del PD, in cosa differiranno effettivamente i programmi... non è questo un blog di politica ma soltanto di musica e parole. E Stefano Rosso, con il suo melodiare metrico e burlesco (in una musicalità completamente differente ritroviamo la verve e la graffante ironia di Rino Gaetano),  con la sua musica si è fatto portavoce di un periodo di contestazioni e di protesta. Quella sana protesta che trovava