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Visualizzazione dei post da marzo, 2014

Io che amo solo te

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Endrigo contro le nuove illusioni Cristicchi nella sua ultima fatica teatrale, Magazzino 18, racconta di un brutto episodio della storia italiana, l'esodo dall'Istria di decine di migliaia di italiani cacciati dalle terre perse dopo il secondo conflitto mondiale. Tra gli italiani che dovettero lasciare le loro case e i loro averi nella ormai terra slava c'è la famiglia Endrigo, originaria di Pola: il padre Romeo Endrigo, pittore e scultore e la madre  Claudia Smareglia.  Di Sergio Endrigo ci sono rimaste canzone bellissime purtroppo poco conosciute al grande pubblico. Quella che volevo riportare qui, in occasione della festa della donna, è una della più belle poesie d'amore scritte dal canatautorato italiano: Io che amo solo te, del 1962. Il canto di un uomo che contro gli eccessi e il materialismo dilagante di gente che ha avuto mille cose, contrappone secco la cosa che per lui più conta e più va difesa: la storia d'amore con la sua donna. La sempl