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La poesia di Ferré, l'umanità dei Têtes de bois

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Artisti dentro Nel piccolo teatro del carcere di Santo Spirito, questa mattina, sul palco c'erano quattro signori venuti a raccontare delle storie, attraverso la prosa e la poesia della canzone.  Il pubblico che li vedeva per la prima volta era composto un po' da italiani, un po' da persone che l'italiano lo conoscevano appena. Però al racconto di Andrea (così si chiama il signore che raccontava)  sul campo di prigionia del padre durante la seconda guerra mondiale l'emozione, sotto forma di partecipato silenzio, prende piede nella piccola sala.  Gli altri signori, Luca, Angelo e Carlo, sono seduti nelle sedie accanto e seguono in silenzio (o meglio al suono di una chitarra discreta),  a testa bassa, una storia che già conoscono e che sanno che, anche questa volta, non li lascerà indifferenti.  Dopo il racconto, la canzone che da quel racconto ha preso forma. E sembra quasi di vedere quella fuga, quelle fisarmoniche... l'ultimo viaggio in treno (si fa pe