La poesia di Ferré, l'umanità dei Têtes de bois

Artisti dentro

Nel piccolo teatro del carcere di Santo Spirito, questa mattina, sul palco c'erano quattro signori venuti a raccontare delle storie, attraverso la prosa e la poesia della canzone. 
Il pubblico che li vedeva per la prima volta era composto un po' da italiani, un po' da persone che l'italiano lo conoscevano appena. Però al racconto di Andrea (così si chiama il signore che raccontava)  sul campo di prigionia del padre durante la seconda guerra mondiale l'emozione, sotto forma di partecipato silenzio, prende piede nella piccola sala.  Gli altri signori, Luca, Angelo e Carlo, sono seduti nelle sedie accanto e seguono in silenzio (o meglio al suono di una chitarra discreta),  a testa bassa, una storia che già conoscono e che sanno che, anche questa volta, non li lascerà indifferenti. 
Dopo il racconto, la canzone che da quel racconto ha preso forma. E sembra quasi di vedere quella fuga, quelle fisarmoniche... l'ultimo viaggio in treno (si fa per dire) da Dresda a Roma. La sala ascolta per la prima volta suonare e cantare quei signori. Una tromba, una chitarra e una voce. Nient'altro.
Si susseguono vari brani, alcuni datati (Cuore di cane, Non si può essere seri a 17 anni), altri più recenti (Extra, Felici come mai). La sala ascolta in silenzio quei signori che non hanno mai visto in tv o sentito alla radio. 
Andrea accenna alla figura di Leo Ferré, un poeta, un cantante, un artista che ha deciso di vivere gli ultimi anni della sua vita proprio vicino a Siena. E Siena, a poco più di 20 anni dalla scomparsa, sembra averlo dimenticato.  Questi signori, con i loro lavori, hanno voluto far conoscere molte poesie e canzoni dell'artista francese al pubblico italiano. Oggi lo hanno fatto conoscere ad un pubblico di detenuti nella cornice quasi surreale del teatro di Santo Spirito.



Questi quattro signori sono Andrea Satta, Carlo Amato, Luca de Carlo, Angelo Pelini. Sono i Têtes de bois che da anni portano sul teatro e per le città di Italia insieme alla poesia di Ferré il loro impegno nella lotta per la legalità (insieme all'associazione Libera di Don Ciotti), per l'ambiente (con il progetto Palco a pedali) e per chi vive ai margini della società (attendiamo con ansia la distribuzione di Meno male è Lunedì, docufilm di Vendemmiati legato al mondo del carcere del quale hanno curato la colonna sonora).
Certe volte però l'impegno di un artista o di un gruppo, inizia e finisce nelle note di una bella canzone, di uno slogan fino a evaporare completamente di fronte a quella che è la vita di tutti i giorni, la quotidianità. I Têtes de bois, invece, con una semplicità disarmante, hanno trovato il tempo da dedicare agli insoliti spettatori di quel piccolo teatro, di cantare per loro, di parlare con loro, di raccontarsi o semplicemente di stringere le mani a qualcuno di loro venuto soltanto per passare un mattinata diversa e che si è scoperto partecipe di uno spettacolo intimo e toccante che raramente avrà l'opportunità di rivedere e di rivivere.
Un grazie di cuore e un arrivederci a questi splendidi artisti.



Non si può essere seri a 17 anni (Ascolta il brano su youtube)

INTRO: SOL SOLadd
SOL                           MIm
Non si può essere seri a 17 anni,
                            DO
locali rumorosi di luci sgargianti
                             DO
con i bicchieri pieni di limonata fresca
                                      RE7
e sotto i tigli verdi a passeggiare e basta

E sono belli i tigli quando giugno arriva
e l’aria è cosi dolce che se la si respira
si sente bene il suono della città vicina
si sente bene il vino mischiato alla benzina

E poi all’improvviso guardare più lontano
scoprire un po’ di cielo in mezzo a qualche ramo
e quell’azzurro scuro pare trafitto appena
da una stellaccia bianca che dolcemente trema

17 anni a giugno e ci si lascia andare 
la linfa è uno champagne che ti farà ubriacare
sulle labbra schiuse immaginare un bacio 
e poi dimenticare di non averlo dato

Mentre il cuore sogna romanzi d’appendice 
sembra di vedere in quella poca luce 
il volto di una donna che donna non è ancora
però come si muove se ti guardasse muori

E visto che ti trova immensamente ingenuo
mentre fa ballare leggermente il seno
lei si gira e segui il movimento
poi non parli più però rimani attento

e sei innamorato innamorato perso
sarai noleggiato fino al 30 agosto
e gli amici intorno se ne andranno presto
fino al giorno in cui t’avrà risposto

E quella sera andrai al solito locale
stessa limonata identico rumore
non si può essere seri a 17 anni 
sotto i tigli verdi  passeggiare lenti 
E quella sera andrai al solito locale
stessa limonata identico rumore
non si può essere seri a 17 anni 
sotto i tigli verdi  passeggiare lenti

Gli accordi sono stati presi www.chitarradaspiaggia.com

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